Progetti Speciali Ambientali
PSA 1 «MOLGORA-VILLORESI»
Il Torrente Molgora e il Canale Villoresi rappresentano elementi di pregio paesistico all’interno di una porzione di territorio fortemente caratterizzata dalla presenza di importanti reti viarie (A4 «Torino-Trieste» e SP 13 «Monza-Melzo»). Il Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) del Molgora si sviluppa, in questo tratto, longitudinalmente attorno a corsi d’acqua tutelati lungo i quali si individua la presenza di fasce boscate sottili e frammentate.
La parte più meridionale del Parco, in territorio di Caponago (praticamente fino alla SP 13 «Monza-Melzo» che delimita a sud l’abitato), è ridotta in sostanza alle ripe boscate del torrente, fatta eccezione per due aree a nord e per un’area a sinistra del Molgora nel cuore di una nuova zona residenziale. A sud della SP 39 , il territorio del Parco acquista ben diversa consistenza, estendendosi a un ampio comparto agricolo che affianca, in parte a nord e maggiormente a sud, il Canale Villoresi.
Il Progetto Speciale Ambientale realizzato nell’area da Tangenziale Esterna deriva dall’adeguamento stradale del tratto della SP 13 «Monza-Melzo» tra Caponago e Pessano con Bornago. Tale assetto ha determinato la possibilità di aumentare le superfici arborate a protezione del torrente mediante la forestazione di aree del vecchio sedime stradale e di aree limitrofe all’asta stessa. Il progetto si estende alla costruzione di un nuovo collegamento ciclopedonale tra i due Comuni attraverso un sovrappasso sulla SP 13 «Monza-Melzo».
Lungo il Villoresi è stato, inoltre, realizzato un tratto di pista ciclopedonale da Cascina Canepa alla SP 13 «Monza-Melzo», che si connette alla pista tra Pessano con Bornago e l’Adda. È stata, infine, destinata una vasta area a verde pubblico, a fruizione intercomunale, che costituisce una sorta di porta per il PLIS del Molgora.
PSA 2 «MARTESANA»
L’intervento si è sviluppato sulla sponda nord del Naviglio Martesana, lungo il tratto che unisce i Comuni di Gessate, Gorgonzola e Bellinzago Lombardo. Più nel dettaglio, il Progetto Speciale Ambientale riguarda l’area tra il Naviglio stesso e il nuovo tratto della SP 11 «Padana Superiore».
L’elemento paesistico di riferimento dell’intervento è la Martesana e il territorio, a vocazione agricola, intercluso fra i Comuni citati. Il progetto ha visto la sistemazione a verde di una striscia di terra di circa 1,1 chilometri che lambisce a nord il Naviglio.
Il progetto è stato reso possibile dall’arretramento (previsto nel progetto TEEM) della SP 11 «Padana Superiore» di circa 20 metri dalla precedente sponda del Naviglio. L’area liberata dalla viabilità, oltre a permettere la riqualificazione paesaggistica del fronte sulla Martesana, ha consentito di realizzare un collegamento pedonale protetto tra Gorgonzola e Bellinzago. Il progetto, inoltre, crea la continuità territoriale di un sistema a verde di respiro intercomunale.
Le superfici sono state dotate di dune antirumore verso la strada, filari arborei paralleli all’asta fluviale e fasce arbustive al servizio delle piccole aree sosta disposte a sud con «affaccio» sulla Martesana e sulle aree agricole di Bellinzago.
PSA 3 «MUZZA-SAN BIAGIO DI ROSSATE»
L’intervento ha riguardato sia il territorio Lodigiano (Comuni di Comazzo, compresa la frazione Lavagna, e Merlino) sia il territorio Milanese (Comuni di Paullo e Settala). Si articola su un’ampia area dominata dalla presenza del Canale Muzza, di numerosi fontanili e corsi d’acqua minori nonché da una serie di importanti edifici, tra i quali va annoverato il complesso di Rossate (in territorio di Comazzo), caratterizzato dalla presenza di Cascina Castello (XVII secolo) e del cinquecentesco Oratorio di San Biagio. Questo luogo di culto, conosciuto dai lodigiani e dagli appassionati di arte lombarda sia per la struttura architettonica bramantesca inserita in un contesto agricolo sia per il Crocifisso ligneo venerato da secoli, è stato sottoposto a un restauro conservativo finanziato (1,3 milioni di euro) da Tangenziale Esterna SpA.
Il progetto, elaborato per conto della proprietà (la Curia di Lodi), è stato approvato dalla Sovrintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Milano. L’obiettivo dell’intervento è stato quello di sottrarre l’Oratorio di San Biagio al degrado e di riconsegnarlo alla comunità locale anche nella funzione di location per manifestazioni culturali.
Nell’area della chiesa, scandita dalla presenza di ville, cascine e borghi di interesse storico, sono state realizzate opere a verde che hanno rafforzato le matrici morfologiche di riferimento del paesaggio locale, quali il sistema dei collegamenti poderali storici, il modulo vegetazionale della siepe campestre e il reticolo dei corsi d’acqua superficiali. La costruzione di nuovi percorsi ciclabili (oltre nove chilometri), collegati con i tracciati esistenti (alcuni dei quali ripristinati), ha favorito la fruizione turistico-culturale dell’area mettendo l’Oratorio di San Biagio al centro di itinerari favoriti dalla realizzazione di un nuovo sistema basato sulla «mobilità dolce».
PSA 4 «CAVO MAROCCO-COLOGNO»
L’intervento ha interessato i territori di Mulazzano, Dresano e Casalmaiocco. Si tratta di un’area a vocazione agricola, a eccezione del limite sud dove l’ingresso in galleria della Tangenziale Est Esterna di Milano corrisponde al limite dell’abitato di Cologno in Casalmaiocco e Dresano (Villaggio Ambrosiano). Il paesaggio è quello caratteristico della pianura irrigua milanese, con un’agricoltura intensiva che risale alle prime bonifiche del Medioevo. Le opere di sistemazione agraria, la rete dei canali irrigui, le siepi e i filari si affiancano agli elementi naturalistici di maggior pregio. La ricchezza d’acqua è, tra le risorse ambientali, quella più significativa. Vi sono corsi storici, fra i quali il Vettabbia, il Ticinello e numerosi fontanili ancora attivi che determinano ecosistemi di notevole interesse ambientale.
Il Progetto Speciale Ambientale ha interessato in particolare due aree distinte che perseguono obiettivi differenti. Nell’area parallela a Cavo Marocco, fra le Cascine Virolo e Belpensiero, lo spostamento dell’asse autostradale previsto nel Progetto preliminare ha permesso la salvaguardia di un lungo tratto dell’attuale alveo del Cavo attraverso la realizzazione di un sistema di fasce di protezione tra il bordo autostradale e le formazioni vegetali di ripa esistenti.
Al fine di non sottrarre ulteriori suoli di pregio per l’agricoltura della zona, si è scelto di adottare interventi di ingegneria naturalistica per la riconnessione del reticolo idrografico e per la piantumazione di nuovi boschi.
Per quel che concerne la seconda area invece, quella sottesa alla galleria artificiale di Cologno di Casalmaiocco, l’obiettivo dell’intervento è stata la riconnessione, mediante la realizzazione di un parco di frangia urbana, del Villaggio Ambrosiano di Dresano alla località Cologno.
Il progetto ha disposto un’abbondante strutturazione di tipologie a verde disposte su linee curve che, pur mitigando la vista diretta dell’opera connessa, mantiene le relazioni visive tra i due nuclei.
Questa soluzione permetterà durante successivi sviluppi progettuali di trasformare la zona da area a esclusivo uso agricolo ad area a verde di pubblica fruizione.
PSA 5 «LAMBRO-MELEGNANO»
Il Progetto Speciale Ambientale «Lambro-Melegnano» ha coinvolto i territori comunali di Melegnano, Cerro al Lambro e Vizzolo Predabissi. L’area, caratterizzata da forte urbanizzazione, vede la presenza di grandi arterie di collegamento stradale e su ferro (in primis, l’Autostrada A1 Milano-Napoli e la linea ferroviaria Milano-Bologna), ed è attraversata dal Fiume Lambro, con le sue numerose anse.
In quest’area Tangenziale Esterna ha dato vita all’intervento «a verde» di maggiore entità previsto dal Progetto di A58-TEEM, grazie alla creazione di circa 13 ettari di nuove aree naturalistiche, principalmente a ovest della ex discarica di Vizzolo Predabissi.
Sul fronte della mobilità sostenibile, il PSA ha visto la creazione di sei chilometri di nuove piste ciclopedonali, che interessano nello specifico i tratti Melegnano-Riozzo, Riozzo-Cerro al Lambro, Vizzolo Predabissi SS 9 «Via Emilia»-Cascina Legorina, Cascina Legorina-Ceregallo (San Zenone al Lambro) e Ceregallo (San Zenone al Lambro)-Cerro al Lambro. La rete consente la connessione tra Melegnano-Cerro al Lambro con la SS 9 «Via Emilia».
PSA 6 «LAMBRO-ROCCABRIVIO»
Questo Progetto Speciale Ambientale interessa principalmente la zona a nord del centro abitato di Melegnano, nel punto in cui la SS 9 «Via Emilia» incontra il Comune. Il progetto ha avuto l’obiettivo di potenziare le fasce boschive a protezione dei due corsi d’acqua presenti e, ugualmente, di implementare la parte arbustiva per mitigare l’impatto fra l’infrastruttura connessa (il collegamento fra la SP 40 «Binaschina» e la SP 39 «Cerca» prevista per quest’area) e il centro abitato.
Sono stati parzialmente interessati anche i Comuni di San Giuliano Milanese e Colturano. L’area che ospita l’intervento era in precedenza destinata a uso agricolo e confina a nord con il complesso storico monumentale della Cascina Rocca Brivio (Comune di San Giuliano Milanese) e a sud direttamente con l’abitato di Melegnano.
Nel tratto in cui si esaurisce la cintura metropolitana del Comune di Milano e il Cavo Redefossi confluisce nel Cavo Vettabbia, poco più a sud del Lambro, è stata effettuata la riqualificazione (2,7 chilometri circa) dei percorsi ciclopedonali compresi tra Rocca Brivio, Melegnano Nord e il Quartiere Sarmazzano, a est del Fiume Lambro, dove sono stati attuati interventi di pavimentazione e opere a verde di accompagnamento alle piste.
PSA 7 «MUZZA-VILLAMBRERA»
Il filo conduttore delle opere realizzate nell’ambito del Progetto Speciale Ambientale «Muzza-Villambrera» è rappresentato dalle acque. Il PSA ha visto, infatti, la creazione di un nuovo itinerario ciclopedonale che permette il collegamento di diversi punti di interesse naturalistico e fruitivo nei territori dei Comuni di Paullo e Zelo Buon Persico.
I nuovi percorsi consentono, partendo dal centro di Paullo, di raggiungere – mediante mobilità sostenibile – Cascina Villambrera, le oasi naturali in aree umide lungo la Muzza, il lago della centrale idroelettrica tra Zelo Buon Persico e Muzzano e Villa Pompeiana, dove sono localizzati gli accessi al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) «Oasi Bosco del Mortone», al SIC «Oasi Garzaia del Mortone» e a una porzione del Parco Adda Sud.
PSA 8 «PARCO LOCALE ALTO MARTESANA»
Sia il territorio di Pozzuolo Martesana sia il Parco locale d’interesse sovracomunale (PLIS) Alto Martesana vengono sfiorati longitudinalmente dal tracciato autostradale della Tangenziale Est Esterna di Milano. Il progetto dedicato a quest’area è consistito nella piantumazione di grandi alberi lungo due ampie aree, di circa due ettari, a tamponare la lunga porzione che corre fra la lottizzazione commerciale prevista dal PGT, a sud dello svincolo di Pozzuolo, e il tratto di TEEM che insiste su quest’area.
Gli elementi che caratterizzano la Media Pianura Irrigua e dei Fontanili sono le numerose teste e aste di fontanili che formano un fitto reticolato idrografico con andamento prevalente nord-sud. Nel medesimo territorio si snoda, inoltre, lo svincolo di Pozzuolo Martesana sulla SP 103 «Cassanese».
Sono stati, inoltre, effettuati ulteriori interventi di rinaturalizzazione per le aree comprese fra le derivazioni della Roggia Visconti, il Torrente Trobbia e il Fontanile Cornice (1,5 chilometri). Quest’integrazione ambientale s’inserisce all’interno di un progetto più ampio di forestazione.
È stato, infine, implementato un sistema di fruizione ciclabile connesso al progetto del nuovo sovrappasso alla Rete Ferroviaria Italiana Milano-Venezia.
PSA 9 «PROGETTO DELLE 1000 QUERCE»
L’immagine che ci arriva oggi dai paesaggi agricoli dell’area di Milano rappresenta il risultato di secolari interventi dell’uomo sull’ambiente, effettuati per regolare il governo delle acque, per riadattare gli spazi della produzione al subentro di nuove tecniche di coltura oppure per la demarcazione di confini di proprietà e/o amministrativi.
A quest’importante opera di antropizzazione del territorio si affianca e si sovrappone l’esigenza culturale di riportare nel territorio alcuni dei caratteri originari dell’area, che oggi assumono un valore storico e ambientale.
Questi territori, infatti, si stanno via via riconfigurando come meta di un emergente insieme di pratiche che vanno dalla semplice passeggiata fuori porta all’acquisto di prodotti agricoli a chilometri zero nei nuclei cascinali ancora attivi.
Per queste ragioni, la Concessionaria Tangenziale Esterna SpA ha indirizzato una parte degli interventi di mitigazione e compensazione ambientale ad una ricomposizione paesistica ad ampio spettro di tutta l’area interessata dalla nuova infrastruttura. E questo attraverso la piantumazione di essenze tipiche dell’antica foresta planiziale, come la quercia farnia. Tale intervento è avvenuto lungo gli snodi della rete ciclopedonale esistente e di quella che è stata implementata.
L’operazione è consistita nel rafforzamento di un ritorno alle origini dei territori attraversati, contrastando la progressiva «banalizzazione» che investe rilevanti porzioni del paesaggio agricolo, inserendo elementi tipici di uno stato antecedente non solo alla realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano ma di tutti i processi antropici succedutisi nell’Area Metropolitana.