31 marzo 2021

Il WWF proietta oltre il tempo del Covid l’Oasi dell’Avifauna realizzata a Pozzuolo Martesana da Tangenziale Esterna SpA riconvertendo a Riserva, grazie a una rinaturalizzazione certosina, l’ex cava di prestito (360.000 metri quadrati) usata, sino al 2015, per rifornire di ghiaia e sabbia i cantieri di A58-TEEM, poi donata al Comune e infine (2019) affidata in gestione dal Municipio all’associazione ambientalista.

Nel pieno rispetto dei protocolli anti-contagio varati, via via, da Governo e Regione, i volontari dell’organizzazione hanno trasformato, infatti, nelle ultime settimane il sito confinante con Melzo, al cui interno gli ornitologi si sono premurati di censire 80 specie acquatiche, in un santuario del bird-watching vicino all’Autostrada (33 chilometri da Agrate a Melegnano raccordati con A4 Torino-Trieste, A35-BreBemi e A1 Milano-Napoli).

Alternandosi al lavoro in poche unità dotate di mascherina e attente al distanziamento, donne e uomini del WWF hanno costruito, del resto, sia postazioni per l’avvistamento dei volatili sia mangiatoie progettate per gli uccelli e si sono preoccupati di delineare i camminamenti in trincea attorno al lago che, quando sarà possibile riaprire al pubblico lo spazio, consentiranno ad adulti, ragazzi e bimbi di fruirne con percorsi dedicati.

«Non abbiamo mai interrotto le operazioni avviate prima che esplodesse la pandemia con l’obiettivo di rendere il posto ideale per la pratica del bird-watching – dichiarano, all’unisono, Cesare Bertoni e Roberto Francini -. Siamo venuti qui con entusiasmo in piccoli gruppi nei fine settimana e non abbiamo lesinato l’impegno perché gli interventi di specializzazione si sono rivelati non solo tantissimi ma pure piuttosto complicati».

Nemmeno l’emergenza sanitaria ha fermato, dunque, il definitivo adattamento di un «non luogo» per eccellenza, quale rimane, in genere, un’ex cava di prestito, in un patrimonio ecologico in grado di generare, non appena l’allarme cesserà, insperate risorse per un territorio duramente colpito dal Coronavirus in virtù dei flussi turistici innescati dai tour opzionati dagli appassionati degli avvistamenti di soggetti palustri.

Autorizza, del resto, a pensare positivo in merito al futuro dell’area la circostanza che, sin dai primi week-end del 2017, centinaia di bird-watcher avessero raggiunto, attraverso A58-TEEM e le Arterie connesse, l’Oasi, gemella di quella creata dalla Società a Vizzolo Predabissi e ugualmente accessibile tramite Autostrada, allo scopo di riuscire a osservare, da dietro le reti, una delle sei rare moretta tabaccata registrate.

E ad accreditare le potenzialità attrattive del nuovo paradiso schiuso dalla Direttissima taglia-file e dalla Rete integrata, che. comprende 40 chilometri di piste ciclabili, c’è pure la migrazione verso la Riserva di cui si resero protagonisti, nel 2018, gli ornitologi per fotografare lo svasso albino definito «imperdibile» nei bollettini Internet, i martin pescatore, i moriglioni, i tuffetti, i mestoloni, le marzaiole, i gruccioni eccetera.

«Abbiamo riscontrato una concentrazione di specie inusuale per il Milanese – aveva affermato Antonio Delle Monache, coordinatore regionale delle guardie venatorie WWF, durante la prima perlustrazione ufficiale avvenuta quasi due anni fa -. Le nidificazioni, evidenti da tempo, sono spiegabili esclusivamente con l’efficacia della riqualificazione attuata da Tangenziale Esterna SpA al termine dell’attività di escavazione svolta».

L’auspicio di cittadini e imprese della Martesana è, insomma, che, a partire dall’estate 2021, la valorizzazione dell’Oasi possa non solo costituire un esempio da seguire per altre comunità ma anche contribuire alla ripresa del dopoCovid sull’onda dell’incremento di presenze sul territorio garantito da safari a colpi di flash e inquadrature di binocolo, visite guidate, lezioni di biodiversità a misura di scuole ed eventi tematici.