8 aprile 2017

A partire dalle 22 di ieri, oltre 600 fedeli hanno portato in processione nelle campagne di Comazzo (LO) il Crocifisso ligneo considerato miracoloso che, da secoli, viene custodito nella chiesa bramantesca di San Biagio di Rossate riaperta al culto il 2 luglio scorso dopo essere stata sottoposta, per 18 mesi, al restauro conservativo finanziato (1,5 milioni di euro) dalla Concessionaria di A58-TEEM Tangenziale Esterna SpA.

L’antico rito di liturgia pasquale, sempre celebrato nonostante il degrado avesse infierito a tal punto sull’edificio da farne decretare la destinazione d’uso a «garage di trattori», s’è, dunque, perpetuato anche quest’anno richiamando più persone che nel 2016 nella frazione di Lavagna illuminata a giorno dalle torce accese lungo i sentieri per rischiarare il cammino dei viandanti.

Oltre all’opportunità di invocare il Crocifisso ritenuto, secondo le tradizioni religiose locali, capace di accelerare l’arrivo della pioggia in caso di siccità, per la prima volta dopo troppi decenni di oblio calato attorno al complesso la processione offriva, del resto, ai partecipanti l’occasione di poter ammirare l’abbazia riportata allo splendore rinascimentale grazie all’intervento attuato in sinergia con la proprietà (Curia di Lodi) e con le Sovrintendenze.

Ma stavolta anche tantissimi non residenti, affluiti sul posto in auto dai caselli di A58-TEEM (Paullo e Pozzuolo Martesana) e di A35-BreBeMi (Liscate), si sono aggiunti ai fedeli dei Comuni limitrofi spinti nel contesto agreste dal desiderio di assistere a un evento denso di misticismo e di scoprire una chiesa impressa nella memoria collettiva ed esaltata, nelle sue linee architettoniche, dai led che squarciavano il buio dei campi.

A seguito del restauro, San Biagio si sta, d’altra parte, rivelando un polo di attrazione fruito, nei fine settimana, da almeno 300 turisti che vogliono non solo visitare la chiesa, accreditata come un’opera giovanile di Donato di Angelo di Pascuccio detto Bramante, ma anche utilizzare i nove chilometri di piste ciclabili realizzati nell’ambito del Progetto Speciale Ambientale «Muzza-San Biagio» (8,5 milioni di euro a carico di Tangenziale Esterna SpA).

La nuova rete di mobilità dolce, facilmente accessibile da A58-TEEM, da A35-BreBeMi e dalla viabilità ordinaria («Rivoltana», «Cassanese», «Cerca» e «Paullese») ammodernata dalle Concessionarie, collega Rossate con Comazzo, Merlino e Truccazzano e permette agli amanti della Natura di inoltrarsi in bicicletta o a piedi alla volta delle gemme ambientali, appena riqualificate e riforestate, incastonate tra la Muzza, l’Adda, la Lanca e il Fontanile Rile.

Il tesoro architettonico da trovare rimane, invece, la basilica, che, in virtù dell’effettuazione di un restauro risolutivo e della costruzione di percorsi ciclopedonali razionali, è stata proiettata al centro di itinerari verdi, culturali e formativi (corsi professionali per ingegneri e architetti) ancora da sviluppare nell’obiettivo di inquadrarne le potenzialità in un’ottica di crescita per il territorio ma già in grado di assicurare risorse insperate agli operatori locali.

«Abbiamo basato l’intervento sulla valorizzazione delle peculiarità di un luogo rimasto vivo sebbene la fatiscenza mettesse a rischio presente e futuro della chiesa – scrivono i componenti del Team Direzione Lavori Franco Pallanza, Francesco Mazzola e Francesca Moroni nel libro “Opere di compensazione ambientale per il territorio-Restauro di San Biagio di Rossate” di recente pubblicato da Tangenziale Esterna SpA -. Si è, pertanto, proceduto a rimuovere le stratificazioni che avevano contaminato e impoverito l’impianto decorativo e strutturale».

Il filo conduttore del restauro conservativo era, insomma, quello di fare in modo che, chiuso il cantiere nei tempi previsti dal cronoprogramma, i fedeli potessero, com’è accaduto ieri sera, provare la stessa emozione dei loro trisavoli nel percepire la bellezza originaria del complesso prima o dopo le funzioni officiate all’interno (Messe) e all’esterno (la storica processione organizzata ogni anno a una settimana esatta dal Venerdì Santo) di San Biagio.

Il leit-motiv dello stupore di fronte all’armonia caratterizza, in effetti, anche le reazioni dei turisti che, sempre più numerosi, si iscrivono al calendario di visite guidate alla basilica promosse, durante i week-end, da volontari bravissimi nel riassumere le fasi del recupero e di focalizzare l’attenzione dei partecipanti sul modello statico sorretto da un cubo poi adottato da Bramante nella realizzazione dell’abbazia milanese di Santa Maria presso San Satiro.

Al di là delle piogge anti-siccità oggetto dei miracoli ascritti al Crocifisso ligneo portato in processione nelle ore notturne scandite dalla devozione che emana dal corteo in processione, dalle parti di Comazzo i prodigi dell’ingegno umano sembrano, insomma, ripetersi con una certa frequenza dal Rinascimento in avanti.