15 giugno 2021

L’avvento della Zona Bianca in Lombardia ha sbloccato la cessione definitiva al Comune di Vizzolo Predabissi dell’ex cava di prestito prossima al Tracciato di A58-TEEM utilizzata, dal 2012 al 2014, per rifornire di ghiaia e sabbia i cantieri dell’Autostrada allora in costruzione e poi trasformata da Tangenziale Esterna SpA in un’Oasi dell’Avifauna nell’ambito delle opere di compensazione per il territorio.

L’allentamento delle misure anti-contagio da Covid ha consentito, infatti, di stipulare stamattina presso la sede della Concessionaria (via Fabio Filzi 25, Milano) il rogito relativo al passaggio di proprietà al Municipio del SudMilano dei 250.000 metri quadrati vicini al Casello della «Melegnano-Agrate» (33 chilometri raccordati con A1 Milano-Napoli, A35-BreBeMi e A4 Torino-Trieste) a fronte di un pagamento simbolico (100 euro).

L’atto notarile, che chiude una vicenda emblematica di riconversione finita sotto i riflettori nel 2017 in parallelo con l’avvistamento di specie rare di volatili da parte di bird-watcher locali, è stato firmato dall’Amministratore Delegato di Tangenziale Esterna SpA Paolo Pierantoni e dal responsabile dell’Area Gestione e Sviluppo del Comune Angelo Bettinelli alla presenza della Dottoressa Stefania Anzelini (Studio Milano Notai).

«Da oggi il destino della Riserva di Vizzolo s’incrocia con quello dell’Oasi di Pozzuolo – ha sottolineato l’AD Pierantoni -. Nata anch’essa dalla riqualificazione di una cava, nel 2019 fu affidata dal neoproprietario Municipio alla gestione del WWF e, già l’estate scorsa, diventò, in concomitanza con l’attenuarsi della prima ondata di pandemia, cornice di itinerari nella Natura in grado di garantire risorse insperate alle comunità».

«Blinderemo la destinazione a uso pubblico del sito e ne promuoveremo la fruizione collettiva programmando percorsi didattici e attivando sinergie con le Amministrazioni confinanti – ha dichiarato la sindaca Luisa Salvatori, che, nei giorni scorsi, ha effettuato diversi sopralluoghi sul posto con Francesco Pignone dell’Ufficio Tecnico di Tangenziale Esterna SpA -. Riteniamo un punto di riferimento l’esperienza maturata da Pozzuolo».

L’intenzione della prima cittadina pare, dunque, quella di mantenere la proprietà comunale dell’Oasi con l’obiettivo di riadattarla, grazie all’aiuto di un’associazione ambientalista da individuare tramite gara mirata ad assegnarne la gestione (il WWF sembra in pole position), a una sorta di santuario della biodiversità capace di calamitare non soltanto gli appassionati di bird-watching ma anche tutti gli amanti della Natura.

Passato, presente e futuro dell’area, sfruttata dalla Concessionaria, previo pagamento degli oneri di estrazione e di esproprio, per assicurare materiali alle maestranze impegnate nella realizzazione dell’Autostrada (apertura maggio 2015) e, in seguito, rigenerata così efficacemente da diventare meta di ornitologi, comprovano, comunque, il «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma») di Antoine-Laurent de Lavoisier.

La concentrazione di esemplari dell’avifauna nella porzione più riparata del bacino è stata spiegata, del resto, dagli studiosi con il combinato disposto scaturito dalla pulizia dell’acqua, certificata, nel settembre 2020, dalle analisi di Idrogea, dalla conformazione delle sponde, rivelatasi funzionale alla nidificazione di varie specie, e dalle piantumazioni operate dagli agronomi ispirandosi alle Zone Umide lombarde più remote.

I primi avvistamenti di volatili da parte di bird-watcher del posto risalgono, come i media hanno ampiamente documentato, all’inizio del 2015 ma, unicamente qualche mese dopo, le osservazioni assunsero un’impronta metodica sull’onda della vasta eco suscitata dalle immagini scattate, dagli attivisti del Gruppo Ornitologico Lodigiano e del Carengione, a sei cigni neri originari del Continente Australe e quasi introvabili in Italia.

Da allora il parco, che, in virtù di recinzioni e divieti, è stato preservato da devastanti scorribande di bracconieri, ha assunto, presso gli ornitologi, una fama pari a quella tributata all’ex cava di Pozzuolo, anch’essa limitrofa al Casello della «Melegnano-Agrate», prima trasformata in Riserva dalla Società, poi regalata al Municipio e, infine, affidata in conduzione al WWF attraverso una procedura di gara a evidenza pubblica.

L’auspicio è che, nell’era del post-Coronavirus schiusa dalla campagna di vaccinazione, germani, gruccioni, falchi di palude, moriglioni e tutti gli altri uccelli censiti a un battito d’ali dall’Autostrada possano contribuire sia a consolidare la conoscenza dell’avifauna in virtù di lezioni sulla biodiversità sia ad alimentare flussi di turismo ambientale da inquadrare nell’ottica della ripresa economica di uno dei territori più colpiti dal Covid.