31/07/2013
 

Sì all’Aumento di capitale da 245 milioni di euro (dopo la sottoscrizione salirà dagli attuali 220 a 465 milioni di euro) e sì al Piano economico finanziario rimodulato, senza abbassare di un centesimo l’apporto in equity (580 milioni di euro) richiesto ai Soci sin dal 2011, alla luce dell’erogazione di un finanziamento pubblico di 330 milioni di euro (a fondo perduto) assicurato dallo Stato in applicazione del «Decreto del fare» e del conseguente provvedimento attuativo firmato dal ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi e controsiglato dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.

Riunita oggi in seduta ordinaria e straordinaria sotto la guida del presidente Raffaello Berardi, l’Assemblea dei Soci di Tangenziale Esterna SpA (TEM 42,4%, Impregilo 17,7%, Pizzarotti 10,1%, Autostrade Lombarde 6,7%, Coopsette 4,1%. CMB 4%, Unieco 4%, CMC 3,2%, Intesa San Paolo 1,8%, Itinera 1,8%, Satap 1%, CTE 1%, Pavimental 1%, Serravalle 0,3% e Autostrade per l’Italia 0,2) ha deliberato a maggioranza (voto favorevole di oltre il 90% del capitale sociale) l’Aumento di capitale e il Piano economico finanziario, che, il 16 luglio scorso, erano stati approvati dal Consiglio di Amministrazione.

L’odierno semaforo verde dell’Assemblea dei Soci consolida, dunque, ulteriormente l’architettura finanziaria di TE, la Concessionaria incaricata di progettare, realizzare e gestire per cinquant’anni dall’entrata in esercizio la Tangenziale Est Esterna di Milano (32 chilometri di tracciato autostradale da Agrate Brianza a Melegnano, 38 di opere viarie connesse, 15 di riqualificazione di arterie Provinciali e Comunali esistenti, 30 di nuove piste ciclopedonali e nove Progetti speciali ambientali). Il nulla osta, inoltre, suggella come meglio non si sarebbe potuto un luglio in cui si sono concretizzate tre situazioni di natura economica che, di fatto, si sono riflesse positivamente sia sul closing del project financing (due miliardi di euro gli investimenti complessivi compresi gli oneri finanziari) entro il 31 dicembre 2013 sia sulla costruzione di TEEM entro il 2015 di Expo. Ma c’è da sottolineare che l’Arco TEEM, ossia il collegamento di 7,5 chilometri progettato per consentire a BreBeMi di connettersi con la rete delle Tangenziali e delle Provinciali della Grande Milano, verrà completato nella tarda primavera del 2014 permettendo alla Concessionaria di esigire dall’estate dell’anno prossimo il pedaggio sulla prima tratta ultimata.

Ricapitolando in ordine cronologico i tre fattori positivi registrati in luglio, il primo è riconducibile al riconoscimento del contributo pubblico di 330 milioni di euro a fondo perduto che conferma a TEEM il ruolo di opera strategica già riconosciuto dall’Unione Europea con l’inserimento dell’infrastruttura-sistema nella lista delle grandi opere TEN-T (Trans European Network-Transport) che possono essere sia finanziate da Banca Europea per gli Investimenti sia interessate dall’utilizzo del project-bond. Il contributo pubblico, condizionato al reale stato di avanzamento dei lavori e al conseguimento del closing del project financing entro il 31 dicembre 2013, verrà così erogato: 70 milioni di euro nell’ottobre 2013; 70 nel 2014 e 190 nel 2015. Va rimarcato che il combinato disposto tra l’entità del finanziamento pubblico e quella del ribadito impegno in equity dei Soci (580 milioni) farà scendere da 1,4 miliardi di euro a poco più di un miliardo di euro l’apporto di matrice bancaria.

E proprio alle banche-Arranger è legata la seconda novità favorevole di luglio. Com’avevano anticipato nei giorni scorsi l’amministratore delegato Stefano Maullu e il direttore finanziario Roberto Gregori, Unicredit è entrata ufficialmente nel pool di istituti di credito (Banca IMI-Gruppo Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano e Centrobanca-UBI) impegnato nel closing del project financing dopo avere, nel dicembre 2012, garantito un prestito ponte di 120 milioni di euro. Le eccellenze del sistema bancario italiano hanno, quindi, accordato una corsia preferenziale al Piano economico finanziario di TEEM stilato da TE ritenendo l’opera non solo «bancabile» ma anche ad alta redditività. In quest’ottica, la Concessionaria e gli Arranger continuano a lavorare in sinergia anche con Cassa Depositi e Prestiti, disponibile ad assicurare un finanziamento a lungo termine di almeno 450 milioni di euro, sia con Banca Europea per gli Investimenti, che, nella prima metà di settembre, invierà a Milano, per la seconda volta in pochi mesi, la sua équipe de projet per visitare la sede di TE e i cantieri di TEEM.

Il terzo elemento positivo è rappresentato, invece, dall’aumento di capitale che, stando a quanto emerso ieri in sede di Assemblea dei Soci di TEM (Serravalle 45%, Autostrade per l’Italia 15,3% e Asam 8,9%), non dovrebbe essere sottoscritto dagli azionisti nella sfera della Provincia di Milano (Serravalle e Asam). Questa circostanza, già da settembre, condurrebbe a una redistribuzione delle quote eventualmente rimaste inoptate tra i Soci privati. I quali, sulla base di un capitale sociale arrivato a 465 milioni di euro e sicuramente rispondente alle garanzie sollecitate dalle banche per l’erogazione di un nuovo prestito ponte, potrebbero chiedere agli Arranger un nuovo bridge loan (entità ancora da stabilire).