19 gennaio 2016

Prova di resistenza statica da Guinness dei Primati oggi a Melegnano con 25 TIR, complessivamente carichi di 100 tonnellate tra sabbia e pietre, impiegati nel collaudo del viadotto a sette campate, ultimato in meno di un anno di lavori dal Consorzio Lambro Scarl, che scavalca il Fiume Lambro e il Canale Redefossi nei pressi della rotonda sulla Statale 9 «Via Emilia».

Risultato? Il futuristico ponte in acciaio Corten «firmato» dall’ingegner Pierangelo Pistoletti, che, con i suoi 800 metri di sviluppo, costituisce il fulcro del nuovo collegamento stradale (1,7 chilometri) tra «Cerca» e «Binasca», ha superato lo stress-test cui, dalle 9 alle 16, è stato sottoposto in vista dell’ormai imminente apertura al traffico dell’arteria taglia-code a percorrenza gratuita forse più attesa dai pendolari e dagli autotrasportatori fra le tante opere viarie integrate ad A58-TEEM.

È iniziato, dunque, il conto alla rovescia verso l’entrata in esercizio entro marzo della connessione tra le Provinciali 39 e 40 che i residenti nel Sud Milano e nel Lodigiano sognano da almeno quarant’anni giudicandola, assieme al collegamento tra Vizzolo Predabissi e Cerro al Lambro, alla riqualificazione della «Via Emilia» e all’ammodernamento della «Santangiolina», decisiva per fluidificare la mobilità ordinaria nel quadrante più congestionato del territorio interessato dall’infrastruttura-sistema TEEM.

Com’era avvenuto durante il collaudo statico del Viadotto Lambro, il ponte ingegneristicamente più complesso da realizzare dell’intero tracciato autostradale di A58-TEEM (32 chilometri da Melegnano ad Agrate Brianza raccordati con A1 Milano-Napoli, A35 BreBeMi e A4 Torino-Venezia), lo stress-test, cui ha assistito anche il sindaco di Melegnano Vito Bellomo, ha riservato fasi altamente spettacolari.

Il programma stilato dal professor Carmelo Gentile del Politecnico di Milano, presente in cantiere allo scopo di analizzare in diretta le rilevazioni trasmesse ai computer della sua équipe da 20 sensori piazzati alla base delle campate, prevedeva, del resto, l’effettuazione di quattro diverse configurazioni di carico.

Coordinati dal responsabile della produzione di Lambro Scarl Massimo Zullo, gli autisti dei 25 TIR hanno, dunque, percorso varie volte il Viadotto «Cerca-Binasca», ormai interamente asfaltato, arrestando i mezzi pesanti nelle postazioni di sosta determinate del professor Gentile con l’obiettivo di valutare l’effetto esercitato su una o due o tre o quattro campate da una massa dell’imponenza degna di uno «Show dei Record» più che della reale entrata in esercizio.

«Il collaudo statico deve contemplare situazioni-limite, come la concentrazione di dieci-12 autotreni nel raggio di pochi metri, praticamente impossibili da riscontrare dopo l’entrata in esercizio della struttura monitorata – ha spiegato il professor Gentile -. Considero le prime risultanze dell’odierna prova di resistenza tanto positive da poter essere definite superiori alle aspettative della vigilia».

«Stiamo osservando alla lettera il cronoprogramma della costruzione intrapresa per trasporre dalla carta millimetrata alla realtà il collegamento stradale tra la “Cerca” e la “Binasca” – ha aggiunto Zullo -. La stessa buona regola che siamo dati per la realizzazione del tracciato autostradale vale, insomma, anche per i 38 chilometri di nuove Provinciali e Comunali a percorrenza gratuita connesse ad A58-TEEM».

Ma è imminente l’inizio di un altro count-down verso l’apertura dell’ennesima strada ordinaria progettata con l’intento di liberare da macchine e camion l’abitato di Melegnano soffocato dallo smog. Venerdì prossimo, grazie all’impegno profuso dall’équipe del professor Gentile e dalle maestranze di Lambro Scarl, verrà, infatti, sottoposto a stress-test pure il ponte tra la SP 17 «Santangiolina» e la SS 9 «Via Emilia» che va ritenuto il cardine del nuovo collegamento stradale taglia-code tra Cerro al Lambro e Vizzolo Predabissi ormai quasi completato.