«Tre, due, uno… Aperti i cantieri per la realizzazione di TEEM» Lavori partiti con il count-down via satellite tra la Provincia e il campo base

Passera, Podestà, Formigoni, Cattaneo, Allevi e Foroni sono intervenuti all’evento promosso da TE Marano: «Project bond per un’infrastruttura di scala metropolitana che garantirà lavoro e crescita»

Milano, 11 giugno 2012 – «Tre, due, uno… Apertura dei cantieri». Gli ultimi secondi del conto alla rovescia verso l’inizio della trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà della Tangenziale Est Esterna di Milano (32 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano, due miliardi di euro di investimenti compresi gli oneri finanziari totalmente a carico di soggetti privati) sono stati scanditi, a partire dalle 15 di oggi, durante il collegamento televisivo in diretta via satellite tra Palazzo Isimbardi, cornice dell’approfondimento «TEEM, un’infrastruttura per il lavoro e la crescita», e il campo base di Truccazzano. Da dove, nel pomeriggio, sono incominciati i lavori prima con la benedizione del cantiere e degli addetti impartita dai parroci di Truccazzano e di Cavaione e poi con la realizzazione di un’arteria di servizio lungo la Rivoltana.

All’iniziativa, promossa dalla Concessionaria Tangenziale Esterna SpA (57% TEM, 15,5% Impregilo, 7,9% Pizzarotti, 4,1% Coopsette, 4% Cmb, 4% Unieco, 3,2% Cmc e altri soci) con l’obiettivo di analizzare la ricaduta positiva dell’opera sulla Grande Milano, sulla Lombardia e sul Paese in termini di nuova occupazione e di impulso all’economia, sono intervenuti, oltre all’Amministratore Delegato Antonio Marano, il Ministro allo Sviluppo Economico e alle Infrastrutture Corrado Passera, il Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l’Assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza Dario Allevi e il Presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni.

Il grandangolo fornito dagli interventi dei relatori nonché dalle immagini e dalle interviste realizzate al campo base ha consentito sia alle oltre 350 persone confluite all’interno della tensostruttura di Via Vivaio sia ai cittadini convenuti presso il cantiere (le maestranze impegnate nei primi lavori, alcuni sindaci del territorio interessato dal primo stralcio delle opere e diversi rappresentanti della società civile locale) di inquadrare TEEM nell’ottica di un’infrastruttura anticiclica capace di favorire la ripresa economica e di mettere più al riparo il territorio da ulteriori congiunture globali.

Il continuo «rimbalzo» della linea televisiva fra Milano e Truccazzano, peraltro inframmezzato dalle domande rivolte dai relatori ai presenti sul campo base (tra gli altri, il sindaco «padrone di casa» Vittorio Sartirana), ha permesso a quanti hanno seguito l’evento di comprendere che la costruzione di TEEM attiverà non solo una fluidificazione del traffico leggero e pesante nel quadrante lambito dal tracciato (70.000 i transiti giornalieri previsti sulla nuova arteria) ma pure un volano economico di formidabile efficacia.

La realizzazione di TEEM garantirà, del resto, prospettive di lavoro (18.000 nuovi posti nelle costruzioni e 10.000 negli altri settori) e di crescita (contributo dello 0,3% alla formazione del Pil italiano, dell’1,4% a quella del Pil lombardo e del 2,8% a quella del Pil milanese) che vanno assimilate a un motore per l’economia lombarda e nazionale (1,6 miliardi di euro impiegati senza gli oneri finanziari si moltiplicheranno per 3,37 volte producendo una ricchezza di 5,6 miliardi ripartita, principalmente, nell’indotto con 2,3 miliardi, nell’industria con 770 milioni e nei servizi con 911 milioni).

L’iniziativa ha, inoltre, consentito di riflettere in merito ad altri aspetti direttamente o indirettamente legati alle infrastrutture. Come la progettazione rispettosa dell’ambiente di TEEM (30 chilometri di nuove piste ciclabili, otto interventi speciali di straordinaria rilevanza e 141.000 chilogrammi in meno di emissioni nell’aria), le opere connesse (costruzione ex novo di 30 chilometri di strade ordinarie e riqualificazione di 15 chilometri di arterie esistenti), l’incremento della qualità della vita (+34% nella velocità media degli spostamenti e -8 milioni di ore di viaggio) e i risparmi annui per le famiglie (-15 milioni di litri di carburante per un totale di circa 30 milioni di euro).

L’evento ha, infine, permesso di sottolineare il ruolo centrale che la Provincia di Milano, attraverso le sue controllate e partecipate, sta recitando nella realizzazione di quest’opera attesa da decenni e pensata su una scala «Grande Milano» (Accordo di programma formulato grazie alla regia della Regione Lombardia, sinergia con le Province di Monza e della Brianza e di Lodi e dialogo con i 34 Comuni toccati dal tracciato e con i 30 aderenti all’Accordo di programma) che sembra racchiudere in sé la potenzialità di promuovere la costruzione dal basso della Città Metropolitana almeno per quanto concerne il governo di area vasta del trasporto privato e pubblico. TEEM, che collegherà il nodo autostradale dell’A4 con quello dell’A1, consentirà, d’altra parte, pure a Brebemi di connettersi, attraverso il cosiddetto «Arco» (7,3 chilometri), al sistema viabilistico della Grande Milano.

Il cronoprogramma per il completamento dell’intera infrastruttura entro il 2015 di Expo è stabilito in 1.054 giorni (569 giorni limitatamente all’«Arco TEEM»). I lavori saranno realizzati dal Contraente Generale. Si tratta del Consorzio (CCT) formato dai Soci costruttori della Concessionaria (Impregilo 34%, Pizzarotti 23%, Coopsette 11%, Unieco 10,7%, Cmb 10,7%, Cmc 8,5%, Itinera 1% e Pavimental 1%).

Va rimarcato come TEEM, opera strategica inserita dall’Unione Europea nell’elenco delle infrastrutture Trans european network-Transport finanziabili dalla Banca Europea per gli Investimenti, figuri nelle prime posizioni della griglia stilata dalla Commissione per individuare le infrastrutture che potranno avvalersi dei project bond garantiti dall’Unione.

«Intendiamo affermarci come la società apripista di una nuova architettura finanziaria per gli investimenti nelle infrastrutture basata sull’utilizzo parallelo di sistemi già rodati, come il finanziamento bridge e il project financing, e innovativi, come il project bond – ha dichiarato l’AD Marano nell’ambito del suo intervento -. L’ambizione della milanesissima TE è, insomma, quella di dimostrarsi un modello da seguire per le opere italiane ancora bloccate da problemi di finanziamento. La storia, del resto, racconta che esiste un “rito ambrosiano” di approccio alla modernizzazione. Ricordo, per esempio, che, nel 1957, imprese e cittadini sottoscrissero il prestito obbligazionario proposto da Metropolitana Milanese per finanziare la costruzione della prima tratta della Linea Uno. Crediamo che il nostro compito di raggiungere il closing di un piano economico privo di qualsiasi contributo pubblico risulterà facilitato dalla consuetudine delle comunità di Milano e del Milanese a dimostrarsi innovative e reattive pure sul versante della finanza di progetto».

 
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