L’immagine che ci arriva oggi dai paesaggi agricoli dell’area di Milano rappresenta il risultato di secolari interventi dell’uomo sull’ambiente, effettuati per regolare il governo delle acque, per riadattare gli spazi della produzione al subentro di nuove tecniche di coltura oppure per la demarcazione di confini di proprietà e/o amministrativi.
A quest’importante opera di antropizzazione del territorio si affianca e si sovrappone oggi l’esigenza culturale di riportare nel territorio alcuni dei caratteri originari dell’area, che oggi assumono un valore storico e ambientale.
Questi territori, infatti, si stanno via via riconfigurando come meta di un emergente insieme di pratiche che vanno dalla semplice passeggiata fuori porta all’acquisto di prodotti agricoli a chilometri zero nei nuclei cascinali ancora attivi.
Per queste ragioni, la Concessionaria Tangenziale Esterna SpA indirizza una parte degli interventi di mitigazione e compensazione a una ricomposizione paesistica ad ampio spettro di tutta l’area interessata dalla nuova infrastruttura. E questo attraverso la piantumazione di essenze tipiche dell’antica foresta planiziale, come per esempio la quercia farnia. Tale intervento avverrà lungo gli snodi della rete ciclopedonale esistente e di quella implementata.
L’operazione consiste nel rafforzamento di un ritorno alle origini dei territori attraversati, contrastando la progressiva «banalizzazione» che investe rilevanti porzioni del paesaggio agricolo, inserendo elementi tipici di uno stato antecedente non solo alla realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano ma di tutti i processi antropici succedutisi nell’Area Metropolitana.